L'imprinting

Pubblicato il da FERORELLI FRANCESCO

Si è visto come vi siano dei comportamenti che fanno parte del cosiddetto “bagaglio genetico” di una specie e che indipendentemente dall’esperienza individuale permettono di compiere delle funzioni che sono utili all’individuo o alla specie. Vi sono anche altri tipi di risposte che compaiono se l’individuo viene a contatto con alcuni stimoli o fattori ambientali in un determinato periodo della propria esistenza. L’imprinting è un esempio di questo tipo di risposta che è di fondamentale importanza negli uccelli ma che esiste anche in alcune specie di mammiferi (cavie, cervi, agnelli). Se si osservano degli anatroccoli poche ore dopo la schiusa delle uova si osserva che essi seguono fedelmente la loro madre. Fu proprio Lorenz, come già accennato, a dimostrare come questa tendenza a seguire la madre sia un comportamento che viene appreso in un breve spazio di ore dopo la nascita e come esso non sia specifico: gli anatroccoli possono infatti considerare  come loro madre una scatola di cartone, un animale o anche un uomo purchè essi siano stati esposti all’oggetto o alla persona in questione nel periodo critico che va dalla nascita a poco meno di 24 ore dopo. In pratica è sufficiente che una sagoma che rappresenta un’anatra venga fatta muovere davanti a dei giovani anatroccoli perché questi prendano a seguirla superando ostacoli anche difficili e pigolando intensamente; è anche possibile sostituire la sagoma che rappresenta un’anatra con un uomo. Lorenz dimostrò che era sufficiente attendere la schiusa delle uova covate da un’incubatrice perché i piccoli lo seguissero quando egli si muoveva adottandolo come madre. Quando poi gli anatroccoli raggiungevano la maturità sessuale essi compivano nei suoi riguardi delle avances sessuali dimostrando di averlo identificato come un membro della propria specie  e di farlo oggetto  di corteggiamenti e di “desideri” sessuali. Questa forma di legame filiale che condiziona da adulto la vita dell’animale viene definita come impronta, un processo che viene considerato come un particolare tipo di apprendimento che si verifica solo in un periodo critico, che non è riversabile una volta verificatosi, e che è tanto più tenace quanto maggiori sono stati gli sforzi che l’animale ha dovuto compiere per seguire l’oggetto.

L’impronta non riguarda soltanto delle risposte che implichino il seguire la madre o un oggetto; nel cane vi è un periodo critico per ciò che riguarda l’impronta alla socializzazione: se i piccoli vengono isolati nel secondo mese di vita e non hanno contatti con i loro simili o con l’uomo, essi diverranno aggressivi e non saranno capaci di stabilire legami sociali. In particolare proprio nel campo dell’aggressività è stato dimostrato come le esperienze precoci possano modificare sostanzialmente il comportamento dell’individuo verso l’aggressività o la placidità. In generale l’impronta è un processo utile alla specie in quanto determina (in condizioni naturali) l’attaccamento alla madre o tra i membri del branco.

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